Recensione Il Gioco dell’Ostrica di Jay del Gelso

foto del libro il gioco dell'ostrica per la recensione a cura di Alessandra del blog L'essenza dei libri

Elizabeth e Mr. Darcy, Beatrice e Benedetto. Vi ricordano qualcosa? Se vi è venuto in mente Orgoglio e pregiudizio e Molto rumore per nulla, allora avete indovinato. Il gioco dell’ostrica, scritto da Jay del Gelso, è un libro che si ispira alle note opere di Jane Austen e William Shakespeare in modo esplicito, con riferimenti diretti che, se amate particolarmente le opere menzionate sopra, vi faranno sicuramente innamorare di questo romanzo.

Come descriverei Il gioco dell’ostrica? Con un semplice ed efficace ossimoro: ghiaccio bollente; esattamente come la relazione di Benedict e Beatrice.
Con questo libro spero che Jay del Gelso conquisti le classifiche con la stessa velocità ed intensità con la quale ha conquistato me. 

Scheda del libro

Titolo: Il gioco dell’ostrica

Autore: Jay Del Gelso

Editore: Words Edizioni

Genere: Romanzo

Tag: Chick-lit, Retelling, Hate to love

Note: Autoconclusivo

Pagine: 467

Prezzo: 

  • Kindle: €3,99 iva inclusa (disponibile con Kindle Unlimited).

Data di pubblicazione: 25 marzo 2023

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Trama

Beatrice Bianchi ha ricevuto dalla vita lo stretto indispensabile per considerarsi soddisfatta: un pizzico di beltà, una testolina funzionante, qualche buon amico e una famiglia unita seppure non del tutto equilibrata. La sua tranquilla esistenza riceve uno scossone quando un attraente quanto arrogante motociclista rischia di stenderla per sempre lungo una distesa di sanpietrini. 

Si tratta di Benedict Devereux, l’architetto che segue i lavori di ristrutturazione della “Vecchia Cascina”, l’impresa di famiglia di Carlo Bernardini. E il rampollo di casa Bernardini, a sua volta, non è che il primo amore della sorella maggiore di Bea, Nina, che travolta dagli imprevisti giochi di Cupido ricomincia a frequentarlo. 

A dispetto del rocambolesco primo incontro, Bea e Ben iniziano a frequentarsi, scoprendo un’inattesa affinità sessuale che gli permette di instaurare un’altalenante relazione di amicizia con benefici. E, come universalmente riconosciuto, quando un Benedict screanzato incontra una Beatrice infervorata, la battaglia dei sessi è solo agli inizi.

Recensione (senza spoiler)

Vado dritta al punto: questo libro mi ha fatta impazzire. Ricordavo la bravura dell’autrice nel calibrare l’intensità del momento e la trama decisamente ricca, che si apre a molteplici filoni secondari che danno corpo alla storia, senza mai stancare il lettore.

Attendevo le pubblicazioni dei capitoli su Wattpad con sincera curiosità, grata di aver trovato una storia con un gran potenziale, ben strutturata e con personaggi in grado di stuzzicare la mente del lettore. Se avete mai letto su Wattpad, sapete la sensazione che si prova trovando queste perle.
Ebbene, tra tutte queste qualità ce n’era una in particolare che mi aveva subito catturata: lo stile di scrittura. Potrete appurare di cosa sto parlando sin dalle prime righe. Il retelling che vi ho menzionato all’apertura di questo articolo non è solo a livello di contenuto, ma anche di forma. Il registro utilizzato dall’autrice richiama Orgoglio e Pregiudizio; i due testi condividono la stessa acutezza delle osservazioni, la stessa ironia d’espressione, il medesimo stile romantico. Questa peculiarità mi aveva affascinata tremendamente allora, e posso affermare che oggi l’effetto è solo che amplificato.

L’atmosfera che si respira in questo libro è davvero magnifica. Le descrizioni sono molto dettagliate e accurate; chiudendo gli occhi ho immaginato con una facilità disarmante i paesaggi e le ambientazioni narrate dall’autrice. Personalmente adoro le descrizioni minuziose perché durante la lettura imprimono immagini vivide nella mia mente, dando tridimensionalità alla storia, che assume più colore, più nitidezza nelle scene.

Beatrice e Benedict sono il cuore pulsante della storia: sebbene facciano fatica a trovare punti in comune, condividono la stessa caparbietà e tenacia nel difendere le proprie posizioni, dando vita ad uno scontro che nasce prima ancora di guardarsi in volto o rivolgersi parola. Ebbene sì, questo hate to love è così intenso e senza tregua che mantiene alto l’interesse del lettore per tutto il romanzo, senza esclusione di colpi. Personalmente ho amato moltissimo le loro frecciate e i loro battibecchi, ma anche il loro modo d’intendersi… a più livelli. Il loro modo di interagire è pungente e arguto, non stanca davvero mai. Credo che siano personaggi davvero ben caratterizzati: hanno una storia, degli ideali e delle personalità molto definite, che mantengono la loro natura in modo sempre coerente.

Attorno a loro prendono vita molti altri personaggi, che aggiungono corpo e calore all’intera storia, influenzando le scelte e gli sviluppi. Beatrice vive in una famiglia numerosa e condivide la vita (e la stanza) con le due sorelle Nina e Lucia, rispettivamente la maggiore e la minore. Tutte e tre hanno caratteri molto diversi e complice l’età, vivono fasi della vita differenti. Non svelerò nulla sugli eventi perché toglierei il gusto della lettura, ma vi basti sapere quanto detto per immaginare la ricchezza della trama grazie a questi secondi filoni.

La trama che si delinea è davvero complessa perché lega una quantità davvero elevata di personaggi, ma ognuno gioca un ruolo definito e talvolta decisivo, sviluppando una successione di eventi imprevedibile.

Il tutto condito con una narrazione coinvolgente, divertente e (terribilmente) affascinante.

foto del libro il gioco dell'ostrica per la recensione a cura di Alessandra del blog L'essenza dei libri

L’essenza del libro Il gioco dell’ostrica

Oh, i miei testardi Benedict e Beatrice. Trovare l’essenza di questo libro non è affatto difficile: al suo interno si custodiscono gli stessi lampanti messaggi che hanno visto mutare il guscio esterno in un’ambientazione moderna, ma mantenendo dentro di sé quella bruciante passione di un fuoco che si autoalimenta in eterno.

La chiave del romanzo, che io vedo in quell’essenza magica che viene tramandata direttamente dalle mani di Jane Austen a Jay del Gelso, è quella di imparare a mettere da parte l’orgoglio quando c’è in gioco il vero Amore. Perpetrare con caparbietà un’idea, una convinzione cieca solo per proteggersi dalle eventuali delusioni è come essere convinti di preservare la vita e la bellezza di una farfalla chiudendola in una campana di vetro. Al sicuro, al riparo dalla cattiveria del mondo esterno, ma in serio pericolo dalla gabbia invisibile. Ognuno di noi è bravissimo a mettersi al sicuro dentro una gabbia d’oro (e quanto scintilla, delle volte!) ma l’ossigeno si esaurisce, dopo un po’. E poi, cosa rimane?
Se abbiamo il coraggio di osare, di mettere da parte mere convinzioni, se davvero raccogliamo la forza di aprirci al rischio, di tentare, ma soprattutto di darci l’occasione di fare quel passo avanti, allora il respiro d’aria fresca che faremo non appena la breccia si aprirà, sarà come tornare a respirare dopo essere stati in apnea per anni. Un vero e proprio primo respiro di Vita, quella vera.

Provare, osare, perdere e vincere. L’ordine con cui ho scelto di scrivere queste parole non è casuale perché anche quando l’esito non è quello che avevamo sperato, si è comunque di fronte ad una vittoria, per me: quella di aver dato tutto per riuscire, senza alcun rimpianto.
Certo, quando si ottiene il risultato agognato il finale ha un altro sapore, ma a livello personale ogni grande traguardo è una vittoria. Fino a quando proviamo senza darci per vinti, quando mettiamo in gioco tutto il nostro amore, sbagliamo e facciamo ammenda, ci rialziamo e ripariamo ai nostri sbagli, la purezza della verità è il nostro vero successo

Per me, Il gioco dell’ostrica racchiude come essenza maggiore proprio questo processo, fatto di sentimenti ed emozioni, ma anche di logica razionalità e coscienza. 

“Per quanto l’animo umano possa deformarsi fino a mostrare ogni tipo di bruttura, la ricerca della bellezza – quell’attimo di gioia pura che attraversa lo spirito alla scoperta della meraviglia, quell’aprirsi incondizionato a una rinnovata speranza nel meglio – è il motivo per cui vogliamo sempre un viaggio nuovo da fare o un libro nuovo da leggere; è la ragione unica per cui alziamo sempre gli occhi verso il cielo.”
Jay Del Gelso
Estratto dal libro
Lettura:
5/5
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Recensione a cura di:
Alessandra