Ciao a tutti, lettori e lettrici! Con immensa gioia oggi vi racconto di Ti amo e lode, l’ultima opera che porta la firma di Micol Agio. Lei è una delle autrici che ho avuto l’onore di leggere fin dai primi tempi su EFP; parliamo dunque di più di 10 anni fa. Il suo approccio narrativo, lo stile divenuto negli anni sempre più riconoscibile, le tematiche audaci raccontate con comicità ed ironia, contraddistinguono ogni libro di Micol; ogni storia è un invito ad osservare e vestire la vita di personaggi unici.
In questo caso, gli abiti da cambiare sono molti perché in Ti amo e lode troviamo un multi pov che permetterà di conoscere intimamente ogni singolo personaggio (o meglio: coinquilino) della Domus. Prima di iniziare con la recensione completa, ecco le informazioni generali sul libro.
Scheda del libro
Titolo: Ti amo e lode, primo volume (non autoconclusivo) di una trilogia
Autore: Micol Agio
Editore: Independently published, acquistabile solo su Amazon
Genere: Romanzo, Young Adult, College romance
Tag: Convivenza forzata, slowburn, diversity romance
Note: Primo volume (non autoconclusivo) di una trilogia
Pagine: 487
Prezzo:
- Copertina flessibile: €13,00 iva inclusa.
- Kindle: €1,99 iva inclusa (disponibile con Kindle Unlimited).
Data di pubblicazione: 22 gennaio 2023
Trama
L’università è appena cominciata e la Domus Magna ha aperto le porte a sei (s)fortunati studenti.
Loris, il fuori corso.
Jennifer, la modaiola in Erasmus.
Camilla, la studentessa lavoratrice.
Riccardo, il dittatore vegano.
E infine, loro: Elia, il filosofo, e Allegra, la Sorda.
Elia è all’università per puro caso e non sa ancora se il suo obiettivo sia passare la sessione o trovare l’altra metà della mela.
Allegra, invece, ha solo un sogno: laurearsi con il massimo dei voti per dimostrare che la sua sordità la porterà lontano.
Ma la strada verso la lode è costellata di esami e Allegra ed Elia scopriranno che ci sono sfide per cui non ci si prepara nelle aule universitarie.
L’amore, ad esempio.
Estratto dell’autrice
“Hai capito come?”
Lui annuisce ed entrambi incliniamo la testa per guardarci mentre ascoltiamo la frequenza del suono che ci attraversa. Un altro grande errore, perché i nostri nasi si sfiorano e la vibrazione passa dall’uno all’altra come fossimo un diapason.
Mi sento in colpa come non mai, ma c’è qualcosa in lui che mi costringe a ricercarlo in ogni silenzio.
Io, che non sopporto il rumore.
Recensione (senza spoiler)
Lo ammetto: partivo avvantaggiata. Seguendo Micol da molti anni, sapevo già che il libro sarebbe stato un piccola perla. Il fatto che la protagonista principale fosse Sorda, ha suscitato in me un sincero interesse per il romanzo. Continuavo a chiedermi: come ha fatto a strutturare una storia e narrare (in modo così spontaneo e genuino) una quotidianità così distante dalla propria? La cura nella ricerca per scrivere il punto di vista di Allegra si legge tutta nell’immedesimazione che il lettore riesce a vivere tra le pagine. Uno dei tratti più distintivi di Micol è riuscire a scrivere di tematiche delicate, davanti cui spesso ci scopriamo (ingenuamente) ignoranti; un po’ perché sono situazioni distanti dalla nostra vita, un po’ perché effettivamente non se ne parla… ma esistono, e il fatto che ci siano storie come questa, aiuta certamente ogni lettore ad essere più sensibile, a capire, a sentire. Solo per questo, sono molto grata al lavoro di Micol, che in ogni storia mette tutta la sua dedizione nella ricerca per rendere vera ogni storia, in modo che il messaggio più profondo in essa contenuto riesca ad arrivare al lettore.
Veniamo al cuore della storia. Ti amo e lode è un romanzo young adult, che vede ben 7 diversi personaggi con 7 diverse personalità condividere un unico grande appartamento universitario, la Domus Magna, ceduto in affitto dal monastero delle Clarisse. Per cause (e volontà) diverse, questi cafoscarini si ritrovano in una convivenza forzata in cui i contrasti – dovuti ad ambizioni, caratteri e background completamente opposti – sono all’ordine del giorno.
La trilogia racconta per ogni volume un anno universitario, e in questo primo libro i coinquilini si ritrovano a destreggiarsi per la prima volta con i meravigliosi panorami e i vicoletti di Venezia, tra corsi e sessioni, in un vortice di nuove esperienze ed emozioni davvero intense ed inaspettate che danno consistenza alla trama.
Se avete frequentato un corso di laurea, rivivrete con estrema lucidità i ritmi frenetici dell’università, proprio come un flashback. Leggendo le vicende, personalmente mi sono ritrovata a vivere l’ansia della sessione, il timore di aver scelto l’indirizzo di sbagliato, la determinazione di superare ogni esame al meglio, la delusione di rimanere indietro e la logorante paura di non farcela. Sì, la mia triennale è stata una montagna russa – come immagino per tante altre persone – degna di nota.
Le emozioni e le sensazioni sono descritte davvero bene; il profondo livello di introspezione dei personaggi è agevolato dai punti di vista scritti in prima persona, grazie ai quali il lettore impara a conoscere sempre più intimamente ogni coinquilino, assorbendo attraverso il loro racconto un’esperienza e una prospettiva diversa di vedere le cose e vivere il mondo, capitolo dopo capitolo.
Ammetto che ero intimorita dal narratore multiplo; per mio gusto personale, leggo con cautela libri con questa impostazione perché tendenzialmente non riesco ad allinearmi completamente ai differenti punti di vista, complice il dover passare da un vestito all’altro in modo repentino. Insomma, queste scelte narrative mi fanno vacillare quel secondo in più nel decidere se leggere o meno una storia, ma con Ti amo e lode mi sono subito rasserenata.
Micol ha fatto davvero un gran bel lavoro con i personaggi, che ritengo essere ben caratterizzati. Avendo personalità così distinte, viene facile per ogni lettore trovare il personaggio più affine, e seguire gli sviluppi diventa motivo di ingordigia: gli eventi si fanno così intensi a livello emotivo, che ci saranno molteplici occasioni per ridere, piangere e sbattere la testa per la frustrazione.
Senza voler scendere nei dettagli, perché personalmente amo scoprire da sola le sfumature dei libri senza grandi spoiler, dico solo che con questo libro mi è accaduta una cosa che mai, prima d’ora, avevo vissuto, neanche con i miei personaggi preferiti: mi sono innamorata di un personaggio al primo capitolo! No, non vi svelo il nome; leggete Ti amo e lode e ne riparleremo.
La recensione del libro in sintesi
Trama
La trama è molto (e ben) intrecciata. I personaggi sono numerosi, ognuno ha una sua storia ben definita, unica rispetto a quella degli altri, e le vicende in ambito universitario sono sempre molto frizzanti. L’atmosfera sfondo di questo romanzo personalmente mi è piaciuta molto, l’ho trovata azzeccata in ogni momento. I personaggi poi… sono una sorpresa!
Personaggi
7 caratteri, tutti assolutamente diversi. Non stupisce che il conflitto sia un tema centrale nella convivenza dei personaggi, ma vi assicuro che questi attriti vi terranno incollati alle pagine. Come già anticipato, grazie alla narrazione multipla il lettore ha modo di conoscere molto da vicino ogni personalità; alcune si possono amare, altre detestare… ma ognuna, a suo modo, riesce a fare breccia nel cuore di chi legge.
Un avviso necessario per alleggerire la coscienza: questi personaggi vi faranno impazzire (in tutti i sensi!).
Narrazione e Stile
Avete già letto un libro scritto da Micol Agio? Io ho avuto l’onore di seguirla fin dai tempi di EFP (Io e te è grammaticalmente scorretto era, è e rimarrà nel mio cuore per tutta la vita), perciò con gli anni ho visto lo stile narrativo dell’autrice maturare e divenire sempre più riconoscibile, fino a diventare il suo vero tratto distintivo.
L’ironia, quella comicità di fondo in grado di stemperare con audacia intelligenza i temi più ostili, è un vero e proprio dono.
Con Micol avete la certezza di leggere un buon libro, divertirvi e riflettere, quasi senza che ve ne accorgiate.
Originalità
Direi che Micol è riuscita a rompere un altro tabù. In questo libro Allegra, la protagonista principale, è Sorda, e attraverso il suo punto di vista impariamo a conoscere, vedere e sentire il mondo in maniera completamente diversa da come siamo abituati. L’originalità c’è sicuramente, contestualizzata in un romanzo universitario. Questa è la bellezza della lettura: le storie ci permettono di vestire abiti e vivere storie che mai avremmo potuto immaginare, senza i libri.
L’essenza di Ti amo e lode
Per me, l’essenza di Ti amo e lode è l’ascolto. Il libro ci fa scoprire uno stile di vita – quello di Allegra – nuovo, unico per la maggioranza dei lettori. Proprio come i coinquilini, scopriamo ogni giorno qualcosa di più, impariamo a conoscere meglio chi ci è attorno, lo studiamo e con il tempo capiamo il non detto, ciò che non viene espresso a parole, ma che intuiamo. I gesti, i movimenti, le più piccole inflessioni dei muscoli del viso, sono tutti elementi del linguaggio non verbale che in un mondo in cui il suono non è presente (tolto il labiale), quello che rimane è una pura comunicazione fisica. Imparare a parlare – e (ri)conoscersi – con il corpo, è un tipo di comunicazione che nella società moderna abbiamo completamente dimenticato, anche se ogni studio mostra quanta importanza possieda il linguaggio non verbale.
Leggere una storia dove un gruppo di persone devono prima di tutto imparare a convivere, ad ambientarsi in nuove stanze, a rispettare gli spazi personali altrui e via discorrendo, è un modo per osservare da lontano una nuova dinamica d’interazione.
Laddove compare una variabile imprevista come una barriera comunicativa, la situazione viene imprevedibilmente ribaltata, e il grado d’impegno richiesto è ancora maggiore.
Soprattutto in campo di relazioni personali, l’essenza di questo primo volume secondo me è proprio l’ascolto (dell’altro), perché nel romanzo vedrete l’importanza di trovare un punto d’incontro, di conoscersi e di lasciarsi conoscere, di spogliarsi un po’ e di accettare i rischi che questo comporta, di imparare a lasciarsi andare e ad essere se stessi senza il timore di essere giudicati, intuire l’animo e i limiti. Non è tanto il parlare e il sentire, quanto più l’ascoltare, il percepire, il comprendere davvero l’altro, ascoltare i silenzi e gli sguardi, cogliere i tempi. Non c’è frase più idonea ad esprimere quest’idea di un estratto del libro stesso: